Oggi ho deciso di fare una piccola parentesi. Una parentesi che, per la prima volta su questi canali, mi fa esporre non solo come Social Factory ma anche come Erika.
Eh già, chi mi conosce sa che parlare di me non è il mio forte. Sono una persona molto -forse troppo – riservata, ma credo che però, ogni tanto, i limiti vadano sfidati. Per questo ho deciso di spiegare anche il dietro le quinte dei volti sorridenti da social, mostrando il lato meno patinato e più quotidiano.
Quello che tengo a fare è sfatare il mito della perfezione. Non fermarmi al messaggio che sia sempre tutto semplice, che basta un po’ di forza di volontà e tutto inizierà a marciare per il meglio. Non fraintendetemi, la forza di volontà è FO – NDA – MEN- TA – LE ma purtroppo non basta. Volere fortemente una cosa non la concretizzerà per magia davanti ai nostri occhi.
Non mi ritengo una persona di successo, ho tanta strada da fare, tanti obiettivi e sogni ancora da realizzare, ma da quasi 5 anni sto cercando di vivere secondo il mio sogno – lavorativo, si intende -. Attenzione, ho detto il MIO sogno, che non per forza deve essere condiviso o calzante per tutti. Credo che tutti noi abbiamo il nostro sogno che si adatta alla nostra personalità, attitudine e capacità. L’obiettivo della me di 5 anni fa è stato raggiunto: porto avanti il mio lavoro con costanza e ho sviluppato un’esperienza che adesso mi qualifica maggiormente. Adesso vi direte: “bene e quindi?” “Vuoi solo autocelebrarti anche tu?” Eh no, perché la me di oggi ha nuovi sogni e desideri – sempre lavorativamente parlando – che ovviamente non mi fanno sentire arrivata da nessuna parte.
La strada è tortuosa, non sempre va bene, ho subito – e sicuramente subirò ancora – delle fasi calanti in cui mi sento frustrata, demotivata e sopraffatta dalla voglia di buttare tutto all’aria; ma poi dopo aver toccato il fondo dei pensieri negativi, arriva la salita, le idee si schiariscono e inizia a formarsi un piano di AZIONE. Grazie al movimento, al fluire delle azioni che portano qualche piccolo risultato, torna ad entrare uno spiraglio di luce; ed è proprio qui che invece di crogiolarmi nella piccola vittoria, devo spingere per aprire totalmente la finestra e farmi innondare dal calore del sole.
So dove sono, ma non so dove arriverò – so solo dove spero di arrivare -, ma tutto questo discorso è solo per dirvi di non credere alla bella facciata delle persone, non sentitevi inadatti solo perché state attraversando un periodo di insicurezza. Non mettetevi a confronto con l’apparente successo di chi sorride sempre e mostra ogni minimo traguardo – a volte anche inventato – come se fosse il punto di arrivo.
Razionalizzate, mettete a fuoco e ridimensionate le altre persone. Non credete alle apparenze, alla facciata di chi fa tanto clamore, chi si autocelebra continuamente, chi si mostra sempre e solo vincente; è solo fumo negli occhi che vi fa annebbiare la vista e lo sguardo su voi stessi.
Mantenete il focus su di voi, sui vostri obiettivi e non quelli che raggiungono gli altri, o meglio che fanno credere di aver raggiunto. Il punto centrale della vostra vita siete voi, voi con le vostre imperfezioni e potenzialità. Non paragonatevi agli altri perché ognuno di noi é diverso e deve fare i conti con i propri desideri e le proprie inclinazioni. Non sentitevi meno di nessuno solo perché non siete estroversi e iperattivi – a volte queste cose sono solo una facciata – ma abbiate la capacità di riconoscere i vostri punti di forza e la voglia di lavorare sui vostri punti deboli.
Ed è questa la promessa che dobbiamo fare a noi stessi, guardare dentro di noi e tirare fuori il meglio che abbiamo dentro, perché l’unica persona con cui facciamo i conti quando i riflettori si spengono, siamo proprio noi stessi e nessun altro.
Cheerz! 🥂
Erika